Dubbi?


  • Perché non si può donare dopo aver viaggiato in Paesi tropicali negli ultimi 3 mesi?
Questo periodo di attesa è giustificato dal fatto che durante il soggiorno in Paesi tropicali è possibile contrarre malattie infettive, non comuni in Europa, con un prolungato periodo di incubazione e non evidenziabili dagli usuali test di laboratorio.

  • L’assunzione di farmaci controindica la donazione?
Dipende dal farmaco. È impossibile fornire in questa sede un elenco completo di tutti i farmaci: pertanto si consiglia di chiedere personalmente ad un medico, anche telefonando, se si hanno dubbi in proposito. Semplificando possiamo affermare che: 


a) devono passare 15 giorni dall’ultima assunzione di un antibiotico prima di donare;
b) l’assunzione di antistaminici non controindica la donazione;
c) i farmaci antipertensivi devono essere assunti anche il giorno della donazione, tenendo presente che l’assunzione di beta-bloccanti è una controindicazione relativa alla donazione;
d) l’assunzione occasionale di Aspirina o di altro farmaco contenente acido acetilsalicilico controindica la donazione di piastrine: devono trascorrere almeno 5 giorni dall’ultima assunzione prima di effettuare una piastrinoaferesi;
e) anche gli anticoncezionali orali sono farmaci (!): è opportuno quindi informare il medico del loro uso, anche se in genere non controindicano la donazione.

  • Quanto tempo si deve aspettare dopo una vaccinazione?
Sono in genere sufficienti 72 ore di osservazione prima della donazione. Fanno eccezione le vaccinazioni con virus-vaccini vivi o attenuati (anti-febbre gialla, -morbillo, -parotite, -poliomielite) che richiedono 15 giorni, e l’anti-rosolia (28 giorni).
  • Quanto tempo deve passare dopo essere stati dal dentista?
È sufficiente lasciar passare almeno 48 ore per le comuni cure odontoiatriche (otturazioni, ablazione del tartaro, cure ortodontiche). In caso di estrazioni dentarie bisogna lasciar passare almeno 7 giorni dall’estrazione ed eventualmente 15 giorni dall’ultima assunzione di antibiotici.
  • E dopo un intervento chirurgico?
Gli interventi chirurgici  maggiori, cioè con prognosi superiore ai sette giorni possono esporre il paziente al rischio di contrarre una infezione ospedaliera. È pertanto necessario sospendere le donazioni per 4 mesi: questa scelta è dovuta al fatto che, tra le malattie infettive trasmissibili, l’epatite è quella con il periodo d’incubazione maggiore, che può durare fino a molti mesi. Per gli accertamenti endoscopici (colonscopia, gastroscopia, rettosigmoidoscopia, artroscopia) è necessario sospendere le donazioni per 4 mesi mentre per gli interventi chirurgici minori, cioè con prognosi sino a 7 giorni, il rischio di infezione è minore e la sospensione è di 1 mese.
  • Perché dopo il parto bisogna aspettare almeno 1 anno prima di poter donare e dopo l’interruzione di gravidanza 6 mesi?

La gravidanza innesca complesse modificazioni che solo lentamente ritornano alla normalità dopo il parto. Per questo motivo, unitamente al fatto che durante la gravidanza e l’allattamento si realizza un grande consumo delle riserve di ferro, è necessario sospendere le donazioni per 1 anno.
Anche l’aborto deve essere considerato a tutti gli effetti una gravidanza: in questo caso la legge prevede l’obbligo di attendere almeno 6 mesi prima di candidarsi alla donazione.
  • Perché chi ha fatto un tatuaggio, il piercing, l’agopuntura in ambiente non medico non può donare per 4 mesi?
È noto che queste pratiche non sono esenti dal rischio di infezioni virali specie se effettuate in ambulatori privi di efficaci controlli sanitari. Sono stati descritti casi di trasmissione di epatite o di altre malattie virali: pertanto, in ambito internazionale, è stato deciso di adottare una sospensione dalla donazione per 4 mesi nei soggetti sottoposti a queste procedure.